Il cammino semplice by Madre Teresa di Calcutta

Il cammino semplice by Madre Teresa di Calcutta

autore:Madre Teresa di Calcutta [Madre Teresa di Calcutta]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Soffrire con gioia

Lo spirito di una Missionaria della Carità è la resa totale a Dio, la fiducia amorevole negli altri e l’allegria con chiunque. Dobbiamo accettare la sofferenza con gioia, dobbiamo vivere una vita di povertà con allegra fiducia e sempre con gioia assistere Gesù nei più poveri tra i poveri. Dio ama chi dona con gioia. Chi dona con un sorriso dona nel modo migliore. Se sei sempre disposto a dire di sì a Dio, avrai per tutti un sorriso spontaneo e sarai in grado, con la Sua benedizione, di dare finché non ti fa male.

Due dei nostri volontari hanno scoperto il valore di questo approccio nelle nostre Case di San Francisco e di Londra. Sarah ci ha detto:

«Quello che mi piace davvero delle sorelle è che, anche quando la situazione si fa difficile, riescono a mantenere il senso dell’umorismo. E quando si sbaglia, ci si corregge e si va avanti. Ma, d’altra parte, alcune di loro mi hanno detto che a volte la loro vita è molto difficile e sono tristi e piangono per la loro famiglia. Hanno anch’esse fratelli, sorelle, genitori con problemi o malattie e non possono fare nulla per aiutarli se non pregare. Hanno anch’esse sentimenti, e piangono. Sono umane – amano Dio e amano la gente.

«Lavorando con le sorelle ho scoperto che sono proprio come sembrano. Ho molti contatti quotidiani con loro, quando svolgo i compiti di ogni giorno, come lavorare in cucina e lavare i pavimenti, servire pasti e andare al supermercato e poi portare la gente dal medico o in un reparto psichiatrico dell’ospedale, e nel frattempo avere a che fare con persone a volte molto sgradevoli. E loro sono sempre così allegre. Non si tratta di quell’allegria posticcia a denti sgranati, è proprio gioia.»

E Dave ha aggiunto:

«Sono convinto che la gioia esterna sia in loro la manifestazione di un’allegria interiore. So che chiunque lavori con loro si rende conto del tempo che passano inginocchiate nella cappella, e le sorelle ne sono molto felici. Il loro momento più gioioso è quando pregano – lo pregustano, hanno voglia di pregare e di “rifare il pieno”, e sono altrettanto desiderose, una volta fatto quel rifornimento, di correre a distribuire l’energia che ricevono. Non è fanatismo, è un desiderio autenticamente gioioso di condividere ciò che possiedono, allo stesso modo in cui non conservano nessuna delle cose materiali che hanno sottomano: tutto ciò che viene dato loro, vestiti, cibo, denaro o qualsiasi altra cosa (sacchetti di carta, elastici e così via), lo regalano. Ciò che entra, esce.

«Penso a quanto Dio dia loro e a quanto Egli debba amarle. Io le amo, e sono attratto a loro al pensiero di quanto devono piacere a Dio. È Lui che dà loro grazia ed energia – è un amore reciproco, che loro poi ci rivelano. Lo vedo in ciascuna sorella; eppure non sono cloni, hanno la loro identità individuale, ognuna ha la propria personalità.»

La parola d’ordine dei primi cristiani era «gioia», e dunque continuiamo a servire il Signore con gioia.



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